Home Chi siamo Iscriviti Gli articoli L'appello La chat Il forum Servizi Contattaci Privacy
Bububu Forum
Bububu Forum
Bububu Forum
| Le ultime discussioni | Cerca |
Nome utente:
Password:
Salva password
 Elenco dei forum
 Eccoci
 g8: essere o non essere?

 Versione stampabile
Pagine:
  1  2  3
Autore Discussione  
jean
Starting Member


4 messaggi
Inserito il - 04 Jul 2001 :  23:53:46  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Sarà la serata, o qualcos'altro, ma vi scrivo in "versione cupa e pessimista".
Il pensiero che mi gira in testa da un paio di giorni è il seguente. Siamo tutti qui a discutere se è giusto o meno andare a Genova, se siamo i buoni e se dall'altra parte ci sono solo i cattivi; parliamo, discutiamo, pensiamo e condividiamo e questo va bene. Ma dopo un pò si ha l'idea (almeno io ce l'ho) di assistere ad una sorta di dietrologia pre-evento; mi spiego: siamo unanimemente convinti (almeno le persone presenti e partecipanti a questo forum) che questo G8 e l'"istituzione" G8 sia di per sè e soprattutto per quello che si propone, ingiusta. Bene questo è il primo fatto.
Pensiamo che andare a Genova e spaccare le vetrine di Mc Donald, menarsi con i celerini, siano azioni che deploriamo. Altro fatto.
Verrebbe allora da dire: "Andiamo a Genova, incontriamoci in un luogo che decideremo e come rappresentanti di noi stessi, ma membri del "libero forum di bububu" (già vedo lo striscione), partecipiamo alla manifestazione con le nostre modalità, aggiungiamoci al n.ro portando anche la nostra forma di protesta".
Invece no! Siamo qui a chiederci se sia giusto o meno andarci perchè altri manifestanti non la pensano come noi e come noi sicuramente (?) non si comporteranno. Stiamo già giudicando eventi non ancora avvenuti e da questa base di partenza pensiamo che il nostro andare a genova sarà etichettato dall'opinione pubblica alla stessa stregua di quello dei più facinorosi.
E allora? Sembra che tutti si abbia più paura di perdere la faccia (che non abbiamo già adesso) partecipando a qualcosa, che paura di non andare e massificarci con quell'opinione pubblica che quando i giochi saranno fatti dirà;" l'avevo detto che finiva così".
Allora mi chiedo (e concludo) se tanto già sappiamo come andranno a finire le cose, perchè siamo qui a parlarne?Torna all'inizio della pagina
Gianus
New Member


26 messaggi
Inserito il - 07 Jul 2001 :  17:07:40  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
x JEAN:
io la vedo così: hai detto che tutti i presenti sono "contro" il G8 e che l'istituzione"G8" sia ingiusta; per me non è così, o meglio non SAREBBE così. Anzi. Io penso che se al G8 partecipassero tutti personaggi espressione di una politica comunque attenta all'ambiente ed alle redistribuzioni di ricchezza tra nord e sud del mondo, il G8 sarebbe eccezionale, ma non è così, e non è così perchè NOI (noi occidentali, ma in particolare noi italiani e "noi" statunitensi, abbiamo ELETTO personaggi che rappresentano il CONTRARIO di quelle attenzioni! Ho sentito il leader delle tute bianche in tv dire che quelle persone non sono "legittimate" a rappresentarci... e chi lo è, forse lui ????
La capacità di indignazione che ognuno di noi possiede NON è illimitata, pertanto penso che la catalizzazione di questa capacità verso una manifestazione che non porterà ad alcunchè è SPRECATA ma soprattutto VOLUTA e CERCATA da quegli interessi sovranazionali che hanno come obiettivi il contrario delle attenzioni di cui sopra!
Io dico solo che la nostra capacità di indignazione dovrebbe essere risvegliata SOPRATTUTTO quando REALMENTE si puo' fare qualcosa, ad esempio ma non solo, quando si va a votare!!!!!!! per le amministrative come per le politiche, per le comunali come per le europee.
x jean, di nuovo, scusa lo sfogo.

Edited by - gianus on 07 Jul 2001 17:09:11Torna all'inizio della pagina

margre
Starting Member


1 messaggi
Inserito il - 08 Jul 2001 :  22:46:05  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Scusate, ma entro nella discussione con un po' di rabbia per quelli che sono i temi che la caratterizzano: si va o non si va a Genova? Ci saranno o no gli incidenti? E chi li provochera'? I Centri Sociali? La Polizia? Silvio?.
Ma i temi che sono alla base del discorso sulla globalizzazione chi li affronta? Sappiamo che ciascuno di noi, si' proprio noi che partecipiamo a questo forum, individualmente, sta nella globalizzazione (usa il computer per scambiare messaggi, magari ascoltando un cd sullo stereo o prima di vedere un dvd, e, chissa', si rinfresca con un po' di aria condizionata) e, quindi, percio' stesso e' complice della globalizazzione e delle sue piu' nefaste conseguenze su quel famoso 80% dell'umanita' che deve rinunciare ai beni primari (cibo, medicine, vestiario) per garantire a noi i beni superflui. "Il tema", quindi, deve essere: se e come io posso uscire da questo ingranaggio nel quale sono preso ed ho gia' consumato 49 anni della mia vita, per smettere di essere complice di genocidi, sfruttamenti, violenze, depauperamento e distruzione del pianeta. Per ora, ho finito.
grazieTorna all'inizio della pagina
Urlo Dudley
New Member


14 messaggi
Inserito il - 10 Jul 2001 :  09:28:42  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
già... credo che con Margre torniamo all'inizio (ed è un bene!)... "come io posso uscire dall'ingranaggio?" ovvero come io posso "essere". La mia idea, in parte confermata da questo forum, è proprio che il problema esistenziale individuale (soprattutto nel suo divenire morale) sia la base reale del problema. Diceva qualcuno: "I mostri che combattiamo siamo noi stessi". Ecco che, al di là dell'evento eccezionale, se davvero ci crediamo, per 365 giorni all'anno, noi possiamo essere.
Ma come? In che cosa? Proprio partendo dalle piccole cose quotidiane, ognuno realmente con quello che è in grado di fare nel suo piccolo: in famiglia, al lavoro, nelle chiacchiere con gli amici, nei forum.
Io credo che la malattia del sistema si manifesti non tanto con gli oggetti materiali (computer, dvd ecc...) ma proprio nei comportamenti: un padre può applicare alla lettera il comportamento del G8 quando non "ascolta" un figlio; un capo reparto può assumere nei confronti dei propri sottoposti (magari precari o flessibili) gli stessi atteggiamenti ricattatori che i "grandi" assumono nei confronti del debito terzomondista.
Siamo sicuri di esserne fuori? Solo dopo l'analisi attenta di noi stessi può nascere un unione collettiva "nuova" che non sia solo l'aggrapparsi ad uno stereotipo di protesta ma un vero "io sento"... "io sono".
Ma quento è difficile essere "multinoici" (che vuol dire avere dentro di sé i colori del mondo): la calamitica potenza del conformismo dei comportamenti e delle azioni è forte... l'"aknoia" risucchia i gabbiani dentro di noi e li affoga nel "pessimismo" o nell'"ottimismo" e comunque nel demon che rende gli opposti identici. E la stasi certa: cambiare tutto per non cambiare niente! Solo perchè non si fa attenzione all'uomo... all'uomo che ciascuno di noi è prima di divenire gregge instupidito al comando o alla rivolta.
Questo forum potrebbe diventare luogo di racconto del quotidiano... del quotidiano boicottaggio del conformista aknoico che è dentro di noi: chi è in grado di ribellarsi a se stesso non avrà molti problemi a farlo con gli altri. Racconmtiamo i nostri piccoli successi...
Sul G8... si ci andrò: ci andrò solo con me stesso è ho intenzione, a breve, di lanciare un appello alle mille solitudini che vorranno unirsi a me, piene di dubbi, di limiti ma proprio per questo di una sincera forza umana che sola può lottare a lungo fuori dagli schieramenti e dai flussi di strada che camminano per noi.
A prestoTorna all'inizio della pagina
Bububu
Forum Admin


7 messaggi
Inserito il - 14 Jul 2001 :  17:27:51  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Data la giusta complessità raggiunta da questa discussione, vi preghiamo di continuarla in un Forum apposito solo per essa:
http://www.bububu.it/forum/forum.asp?FORUM_ID=4&CAT_ID=2&Forum_Title=Appelli%2C+discussioni+di+singole+persone

PS: ringraziamo tutti quelli che stanno partecipando con passione e impegno intellettualeTorna all'inizio della pagina

stef
Starting Member


1 messaggi
Inserito il - 26 Jul 2001 :  15:35:49  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
tutta questa discussione mi sembra davvero lo specchio del nostro tempo,autoreferenzialità ,risoluzine dei prob. in maniera isterica e personale,un corporativismo strisciante anche negli ambienti della solidarietà difusa.
Il problema tra essere e non essere a genova non è un problema da poco, e vista la trasversalità di questo movimento lo è ancora meno.
la partecipazione a genova ,vista la molteciplità di associazioni al suo interno,ognuno la intesa come meglio a creduto ,chi come alcune ass.cattoliche con la preghiera ed il digiuno, chi pitturandosi la faccia di nero per ricordare l'africa, chi gridando slogan, (degli imbecilli violenti non voglio nemmeno far mensione),
ma in tutto questo c'era un comune sentire una spinta ideale che pur tra tutte le diversità si è espressa e che spero trovi presto forme di maturazione che la portino a esprimersi ancora.
Perchè non basta l'appogio ideale (cioè una bella lavanda della coscienza) ma su queste cose bisogna sporcarsi non solo le mani ma anche il viso, non impota come ,volontariato ,progetti eco-solidali,ong, ma bisogna esserci e dopo i fatti scandalosi di genova bisogna esserci ancor di più
Torna all'inizio della pagina
simone baroncia
Starting Member


1 messaggi
Inserito il - 05 Aug 2001 :  19:11:25  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Alcuni giorni fa nella mia zona (Macerata) è venuto Minà, che ha parlato di globalizzazione ed alla fine tanta gente ha applaudito. Questo mi permette di dire che dovremo non far morire lo spirito di Genova e non rispondere alla violenza con la violenza, perchè a Genova, nonostante tutto, è nato qualcosa di nuovo! Perciò d'ora in poi dovremmo riuscire a gestire meglio tutte le situazione ed a immergerci di più nel contatto quotidiano con la gente, più che rifare cortei, che hanno dimostrato impossibili a gestire. Dobbiamo incominciare ad abituare la gente al ragionamento. In questi giorni sta ritornando il conflitto sull'appuntamento di novembre a Roma. Io propongo di boicottare quell'appuntamento, scegliendo un luogo, magari sui colli romani, in cui sia possibile dialogare e fare proposte e lasciare Roma ai violenti. La gente è intelligente e capisce. Lanciamo il messaggio che siamo per un mondo diverso. Minà ci ricordava, nell'intervento, il grande avvenimento di Porto Alegre. A novembre abbiamo l'opportunità di sperimentarlo in Italia: non lasciamocelo sfuggire.Torna all'inizio della pagina
drummer17
Starting Member


1 messaggi
Inserito il - 08 Aug 2001 :  16:13:44  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Gli assassini di Genova.
Riflessioni su una vecchia brutta storia.

1974. Un momento difficile per la storia di questo stupido paese, dove basta un’informazione manipolata da gente di imbecillità disarmante a far dimenticare perfino quello che è successo l’altro ieri.
1974 si diceva. In quel momento delicato l’ultimo vero intellettuale della Repubblica Italiana, Pier Paolo Pasolini, scriveva un articolo che riguardo alle stragi e agli scontri di piazza di allora, alla cosiddetta strategia della tensione, diceva perentoriamente: io so.
Già! Pasolini sapeva che i vertici delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dei servizi segreti erano responsabili direttamente o indirettamente di quella strategia criminale, ma molto logica dal punto di vista del potere; funzionale al suo mantenimento.
Ma come Pasolini, lo sapevano tutti gli italiani. Allora chi affrontava questi argomenti era tacciato, soprattutto dai falsi “intellettualoni”, di qualunquismo e accusato di fare solo sterile dietrologia.
Oggi le cose non sono ancora ben chiare, soprattutto riguardo alle responsabilità individuali, ma che esistesse una strategia della tensione è evidente a tutti. A distanza di tanti anni si possono chiamare tranquillamente quelle stragi: stragi di Stato.
Con una presunzione senza pari oggi, io che non sono nessuno e che non rappresento altro che la mia personale opinione, voglio ridire quell’”io so” di Pasolini.
Mancavo all’appuntamento con il G8 (purtroppo!!!), ma so che gli assassini di Genova sono il Presidente del Consiglio Berlusconi, il ministro Scajola, i vertici delle forze dell’ordine e dei servizi segreti.
Una vecchia brutta storia che si ripete.
Non erano un migliaio di Black Block a fare paura. Ammesso che non si fosse riusciti a impedirne l’arrivo a Genova, si poteva facilmente isolarli, dato l’enorme dispiegamento di forze utilizzato. Ammesso poi che fosse stato più difficile del previsto riuscire ad isolarli, si sarebbe potuto proporre al Genoa Social Forum, fin dal primo giorno, di non fare cortei e manifestazioni per evitare che i Black Block si potessero confondere ed infiltrare tra i pacifisti, rendendo quindi molto più semplice per le forze dell’ordine il loro arresto. In cambio il G8 avrebbe potuto ricevere il portavoce ufficiale del GSF Agnoletto, proprio in seno al G8 per ascoltare le proposte della società civile. Io non sono uno stratega dell’ordine pubblico, ma in un caso di emergenza così particolare gli strappi alle regole sono consentiti. E che la situazione fosse particolare non era possibile negarlo: non si blinda una città solo per il gusto di farlo, mi pare!
E poi, suvvia, grandi paladini del pensiero liberale come il nostro Presidente del Consiglio non avrebbero dovuto fare di tutto per ascoltare le idee degli altri, di quelli che quotidianamente lavorano per costruire un mondo migliore, più giusto?
Nel GSF troviamo realtà come Mani Tese, una ONG che da trent’anni porta avanti progetti concreti di sviluppo e solidarietà nei paesi del Terzo Mondo, programmi di formazione alla solidarietà e all’intercultura per gli insegnanti della scuola e sempre su questi temi, campi di lavoro educativi per i giovani. Poi ci sono i comboniani, missionari che hanno lasciato tutto per andare a condividere la loro vita con chi non ha più nulla, aiutando le persone a costruirsi una vita sociale dignitosa. Chi non conosce l’amico Alex Zanotelli (ideatore della Rete di Lilliput), una persona la cui statura umana, spirituale e morale può far impallidire Madre Teresa di Calcutta. E ancora, i movimenti pacifisti che hanno fatto della nonviolenza uno stile di vita. E potrei continuare per molto!
Ed è proprio questo il movimento che fa paura, perché ha idee, capacità e forza di volontà! Ma soprattutto ha ragione! Perfino il Papa è dalla loro parte.
C’è un però. Mettere in discussione questo sistema economico e politico internazionale, le sue istituzioni (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio) e i suoi attori principali (Multinazionali, Governi dei paesi più potenti), significa far scricchiolare i privilegi di chi, in un modo o nell’altro, partecipa alla gestione di questo potere.
Ecco allora i fatti di Genova.
Confondere GSF e Black Block significa delegittimare le grandi idee dei nonviolenti. Anzi di più, significa non parlarne affatto, come è accaduto. La violenza, inoltre, unisce e rafforza chi ne è soggetto perché diventa vittima innocente (pensate a Berlusconi, un re del vittimismo!). E’ avvenuto così per gli otto “grandi”. Essi ne escono più legittimati, anche non conoscendo bene le decisioni che hanno preso e che possono riguardare il destino di milioni di persone. Ma a pensarci bene forse non hanno preso nessuna decisione che non si potesse fare con una telefonata. Forse il G8 è stata solo una passerella per rinsaldare ancora di più il potere degli “otto” minacciato dai violenti. Si ritorna ai governi di unità nazionale durante la strategia della tensione. E’ la storia che si ripete malamente.
Ma allora la politica è una cosa sporca? Si!
Credo che bisogna essere qualunquisti! La politica degli alti vertici è una cosa sporca! E’ semplicemente un brutto gioco, pronto a sacrificare tutto sull’altare del potere.
E’ una politica che ci divide perché gli serviamo così.
Parlo con te Carlo. Hai difeso la tua idea di un mondo migliore dalla parte sbagliata! Ma chi non sbaglia nella vita! Il punto è cha magari anche il tuo assassino (che poteva essere la tua vittima, non dimenticarlo mai!) era in piazza per lo stesso motivo. Magari se tu l’avessi conosciuto in un altro contesto avresti scoperto di poter essere suo amico e di avere tante passioni in comune. Le belle ragazze, ed è scontato, la musica e perché no, il calcio. Magari eravate insieme a festeggiare lo scudetto della Roma e chissà, forse vi siete anche abbracciati senza saperlo.
Ma quel maledetto venerdi il potere vi ha messo l’uno contro l’altro. Gli serviva così. E poi lo stesso potere ha anche alimentato la discussione su chi avesse torto o ragione. E’ una brutta storia.
Così come è una brutta storia quella delle cariche contro i pacifisti o della “notte cilena”.
Carissimi Presidente Berlusconi e Ministro Scajola, mi permetto di ricordarvi che il vostro slogan pre-elettorale “Un impegno preciso: città più sicure” si è trasformato in guerriglia urbana e violazione dei diritti umani, oltreché della Costituzione e della democrazia.
Come ha bene scritto Scalfari, avete gridato allo scandalo per la storia dei seggi elettorali nelle passate elezioni politiche ed alla vostra prima occasione avete dimostrato una abissale incapacità di gestire l’ordine pubblico durante eventi di primo ordine come il G8. Incapacità che, ripeto, per me è assolutamente voluta.
Dovreste essere accusati penalmente dei fatti di Genova, insieme al capo della polizia, al generale dei carabinieri, al questore, ai capi dei servizi segreti.
Ma questo non sarà fatto e allora abbiate almeno l’umano pudore di dimettervi.
In questa notte della politica però, voglio chiudere questa riflessione con parole positive, di speranza. Non mi appartengono, ma sono il bel ricordo della prima riunione ufficiale della Rete di Lilliput.
L’amico Maurizio Meloni (lui non si ricorderà mai di me, ma io lo considero tale!) concludeva la sua lunga e importante relazione dicendo che in quei giorni in cui si dava l’avvio alla Rete, si trasformava il folklore dei movimenti pacifisti e di solidarietà nell’alfabeto della nuova politica.
Genova è li a dimostrarlo.
Oggi i governi e le grandi istituzioni internazionali, non debbono solo confrontarsi con le proposte della società civile, ma le temono al punto tale da alimentare scontri e tensione per delegittimarle.
La paura del potere è il segno di speranza più forte che il mondo ha iniziato a cambiare.


Flam
Torna all'inizio della pagina

sarelfa
Starting Member


2 messaggi
Inserito il - 09 Aug 2001 :  13:48:11  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
..arieccoci? chi coglierà la palla al balzo?la notizia della bomba a venezia sembra assurdamenta logica .. ogni commento risulta superfluo..mi chiedo polemica come reagiranno gli autoreferenziali o certe anime belle che con la scusa di voler sfuggire alla logica dello scontro frontale si limitano a coltivare il proprio evolutissimo orticello!!!e mi chiedo ancora se ero l'ultima dei romantici che si aspettava qualcosa di più da una fetta dei sindacati(se non sbaglio la fiom le ha prese..)o forse è il solito problema di informazione ...Torna all'inizio della pagina
giotto71
Starting Member


1 messaggi
Inserito il - 06 Dec 2001 :  13:05:07  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Ciao TUTTI COLORO CHE LEGGERANNO QUESTA MIA RICHIESTA.IL MIO INVITO E DI MANDARE NUMEROSE E-MAIL A VARIE TRASMISSIONI PER POTER RIAVERE BEPPE GRILLO NELLA TV PUBBLICA,IL MIO INVITO E STESO A TUTTI SPERO CHE COGLIATE QUESTA MIA RICHISTA PERCHè CREDO CHE SIA RIMASTO UNO DEI POCHI ANCORA CHE DICA LE COSE COME SONO REALMENTE.MI RACCOMANDO FATELO E TUTTI COLORO CHE LA PENSANO COME VE NE SARANNO GRATI CIAO A TUTTITorna all'inizio della pagina
Nereide
New Member


24 messaggi
Inserito il - 13 Feb 2002 :  20:40:31  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Anzi: dirò di più... chi vuole lottare può farlo ovunque, ogni giorno con se stesso e con gli altri. Partendo dalle piccole cose, dai piccoli rapporti umani, dalle piccole grandi rivoluzioni che non hanno bisogno dell'assenso/dissenso dei grandi... chiunque essi siano".

Gran belle parole, ottime ideologie! Lottare nei rapporti umani, lottare nel proprio piccolo, lottare nel chiuso delle proprie case... ma poi, quando i "grandi" divengono i soli responsabili di morti, feriti, dispersi (per non parlar poi degli infiltrati travestiti da manifestanti), come la mettiamo con la nostra coscienza, con il nostro dover esserci?Torna all'inizio della pagina

Marghi
Starting Member


1 messaggi
Inserito il - 02 Jul 2002 :  19:22:34  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
Ciao URLO !!!!Torna all'inizio della pagina
and
Starting Member


1 messaggi
Inserito il - 19 May 2003 :  22:40:06  Visualizza profilo  Scrivi all'autore  Rispondi citando
hai ragione ma bisogna capire che si vive in un mondo dove ci sono molte persone,tutti con "proprie idee"qiundi se si manifestava senza provocare tutto quel casino ci sarebbero molte piu persone che avrebbero sentito urlare i motivi della manifestazione e non solo devastazione e parole inutili..

[/quote]

andrea lorenzo spezieTorna all'inizio della pagina

Discussione lunga 3 pagine:
  1  2  3
 

 Versione stampabile
Vai a:

Bububu Forum

no © zone

Go To Top Of Page
Snitz Forums 2000